10 Settembre 2020 - Social

Vendere sui social network: il social commerce è il futuro delle vendite online?

Social commerce

Ormai è una verità assodata, le piattaforme social diventano di giorno in giorno universi più complessi, arricchendosi di strumenti che aprono le porte a nuove possibilità di business.
Nati per connettere le persone, Facebook, Instagram, Pinterest e gli altri social network si aggiornano costantemente per offrire agli utenti esperienze sempre più immersive e alle aziende nuove opportunità di marketing.  

Oggi non solo è possibile scoprire prodotti e servizi mentre si naviga su Facebook o su Instagram, ma è possibile anche comprarli in pochi clic, senza uscire dalla piattaforma. 

Con le ultime novità in casa Facebook, come Facebook Shop e Instagram Checkout, le vendite di prodotti e servizi sui social network si apprestano a diventare uno dei trend più promettenti dello shopping online, in grado di semplificare e velocizzare l’intero funnel d’acquisto e fornire importanti dati sul customer journey dei clienti. 

Ma cos’è il social commerce e come può aiutare ad aumentare le vendite online?

Cos’è il social commerce?

Fino ad oggi i social network si sono rivelati un potente strumento di marketing per tutte le parti alte del funnel, dall'awareness all’engagement.
Gli account business e le pagine aziendali hanno messo in contatto le aziende con nuovi potenziali clienti e clienti già acquisiti per far conoscere i prodotti, l’azienda e tutte le sue novità. 

Già da qualche anno, oltre alle coperture e alle interazioni, i social network hanno iniziato a offrire servizi sempre più incisivi con obiettivi sempre più concreti, permettendo alle aziende non solo di entrare in contatto con il loro pubblico, ma anche di vendere i loro prodotti all’interno delle piattaforme: ecco il social commerce. 

Con social commerce si intende tutti quei processi di vendita online di prodotti e servizi che permettono all’utente di acquistare un prodotto a partire da un social network, facilitando notevolmente le transazioni e-commerce. 

Il social commerce oggi e domani

Oggi, l’utente che scopre un prodotto mentre naviga il suo feed o scorre le sue stories, può arrivare alla scheda prodotto di un e-commerce direttamente con un clic. Ma, una volta arrivato sullo shop, non è detto che finalizzi immediatamente l’acquisto.
Per farlo, infatti, deve compiere una serie di altri passaggi, come registrarsi sul sito o caricare i dati della carta di credito: una serie di frizioni che potrebbero portare a un rallentamento del processo d’acquisto, se non addirittura a una sua brusca interruzione. 

Inoltre, nonostante ogni piattaforma social metta a disposizione dei codici per tracciare le azioni che l’utente compie quando arriva sul sito web, spesso le tracce si perdono e non sempre è possibile ricostruire tutti i passaggi del customer journey dell’utente

Morale della favola, anche se si può avere un’idea del ritorno sull’investimento delle attività di social media marketing, questo potrebbe essere falsato da dati non sempre completi. 

Pensiamo ad esempio a un utente che, mentre viaggia sul bus, vede sull’app Facebook del suo smartphone un’esperienza interattiva in cui può scoprire tutti i prodotti della nuova collezione. L’utente clicca, scorre il catalogo, scopre il prezzo del prodotto che gli interessa, procede verso il checkout... ma poi chiude tutto perché è arrivato alla sua fermata.
Più tardi, si ricorda del nome dell’azienda, la cerca su Google dal suo computer e acquista il prodotto.
Non è detto che il sistema di tracciamento che ci mette a disposizione Facebook riconosca le azioni che questo utente ha fatto sull’e-commerce da dispositivi diversi e navigando una volta da app e una volta da browser.
Né, è detto, che una sola esperienza interattiva gli permetta di ricordare così facilmente il nome dell’azienda per tornare sul sito e finalizzare l’acquisto.

Con le ultime novità annunciate dal colosso di Menlo Park però, il social commerce diventerà uno strumento irrinunciabile, in grado di controllare l’intero funnel di vendita, accorciandone enormemente i tempi, semplificandone il processo e limando ulteriormente le remore allo shopping online. 

Ad aprire la porta a nuove opportunità sono stati Facebook e Instagram che hanno introdotto una nuova funzionalità che permette di effettuare il checkout direttamente in piattaforma. Ancora in fase di rollout, si prospetta una delle più grandi novità di quest’anno. 

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i vantaggi di un acquisto che avviene interamente all’interno di una piattaforma social. 

I vantaggi del social commerce 

Con la possibilità del checkout direttamente in piattaforma, il social commerce si prospetta vantaggioso tanto per il consumatore finale che potrà acquistare più semplicemente un prodotto, che per le aziende che potranno dar vita a un customer journey sempre più efficace, raccogliendo dati preziosi sugli utenti in tutte le fasi del processo di acquisto. 

Ecco perché il social commerce è un vantaggio per l’utente

  • non deve abbandonare la piattaforma e quello che stava facendo: potrà comprare all’interno di quell’ambiente e tornare immediatamente alle sue attività;
  • non deve registrarsi per accedere a un’area riservata o inserire ogni volta i propri dati per procedere al checkout: la piattaforma ricorderà questi dati e semplificherà il processo;
  • non deve orientarsi su un sito che non conosce, non dovrà cioè cercare il carrello, sfogliare il catalogo o trovare il modo di salvare i prodotti sui preferiti in siti web sempre diversi e con interfacce sempre nuove: acquisterà all’interno dello stesso ambiente di cui conosce bene interfaccia, funzionalità e processi.

Se per l’utente una migliore esperienza d’acquisto si traduce nell’ottenere prima e con meno difficoltà l’oggetto del suo desiderio, ecco alcuni dei vantaggi del social commerce per l’azienda:

  • riduce la durata del processo d’acquisto e gli abbandoni lungo il funnel di vendita, aumentando tutti gli acquisti di impulso;
  • permette di avere molti più dati sul processo d’acquisto e sugli utenti: dal momento in cui entrano in contatto per la prima volta con il brand a quello in cui finalizzano il loro primo acquisto, l’utente navigherà in un unico ambiente capace di raccoglierne i dati;
  • permette di creare segmenti di pubblico altamente profilati e consistenti per le attività di marketing sulle piattaforme social.

Ma in Italia gli utenti sono pronti per acquistare direttamente su Facebook o Instagram?

I trend del social commerce in Italia

Secondo il Report Digital 2020 di Hootsuite, a gennaio 2020 il 58% degli italiani era presente sui social network, primi tra tutti Facebook e Instagram, e passava lì quasi due ore delle sue giornate.
Il lockdown e il Covid-19 hanno poi determinato non solo un aumento del tempo passato sulle piattaforme, ma anche un’enorme spinta in avanti alle vendite e-commerce. 

Se a questo dato aggiungiamo il fatto che a gennaio 2020 gli italiani che facevano shopping online erano il 65% della popolazione e che il mercato dell’e-commerce valeva 32,9 miliardi (Fonte: Report Digital 2020 di Hootsuite), possiamo senz’altro affermare che è un peccato non sfruttare il trend del social commerce. 

Ecco altri tre dati che possono spiegare perché il social commerce potrebbe davvero semplificare ulteriormente le cose.
Se infatti l’87% degli italiani cerca un prodotto online e il 93% visita un e-commerce, soltanto il 77% compra online (Fonte: Report Digital 2020 di Hootsuite). 

Le ragioni possono essere molteplici, compresa la crescente preoccupazione nell’utilizzo dei dati personali o il fatto che i processi di acquisto online non sono sempre semplici in tutti i loro passaggi. 

Dunque perché una strategia di social commerce dovrebbe affiancare le vendite sull’e-commerce?

Social commerce o e-commerce?

A chi non è mai capitato di entrare in un negozio per comprare qualcosa di cui si aveva assolutamente bisogno e di uscire con un prodotto che non si preventivava di acquistare? 

Quando ricorriamo a Google per cercare un paio di scarpe da corsa perché il cane ha fatto fuori l’unico paio a disposizione, l’intento di acquisto è chiaro e lampante, il bisogno reale e concreto.
In questo caso, soltanto un e-commerce con una buona ottimizzazione SEO potrà aiutare a risolvere velocemente il problema e, probabilmente, l’utente sarà anche disposto a inserire i propri dati sul sito per poter tornare a correre nel minor tempo possibile. 

Se invece, mentre navighiamo su Facebook, scoprissimo un nuovo lettore mp3 super leggero, pensato per chi fa jogging, potremmo essere tentati dal comprarlo anche se questo acquisto non era in programma.
Se però, per acquistarlo, dovessimo uscire dalla piattaforma, registrarci su un sito e inserire i nostri dati, forse i sensi di colpa inizierebbero a occupare i nostri pensieri e, pian piano, l’utilità di questo nuovo strumento perderebbe forma e il nostro unico desiderio sarebbe quello di tornare il più velocemente possibile a scorrere il feed di notizie. 

E-commerce e social commerce, in poche parole, non sono due alternative tra cui scegliere, perché ognuna risponde a bisogni diversi dell’utente. 

Se le ricerche fatte su Google rispondono a obiettivi specifici e bisogni manifesti, all’interno di questo ecosistema, è il sito web che ci dà visibilità sul motore di ricerca. 

Navigare su una piattaforma social, al contrario, è un’azione che compiamo per staccare la spina e rilassarci, pronta però ad accogliere bisogni latenti e solleticare la mente degli utenti con nuovi prodotti ed esperienze. Per esempio, all’interno del social, possiamo intercettare un utente che ha già acquistato diverse volte sul nostro sito web, ma che oggi non sente il bisogno di visitarlo cercandolo su Google. 

Con l’inverno alle porte e l’incertezza che il Covid-19 proietta sul futuro, è questo il momento opportuno per implementare la strategia di web marketing con il social commerce e rendere il funnel di acquisto ancora più performante e user friendly. 

E soltanto una strategia di comunicazione e marketing pensata ad hoc per il tipo di business e in relazione al settore può dirci come potenziare al massimo la  presenza online di una azienda.

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