9 Settembre 2014 - Social

Come i Social Media ti stanno cambiando il cervello

I social media fanno ormai parte della vita quotidiana: nel 2014 non è più solo questione di marketing o comunicazione, ma si tratta della realtà vera e propria. Come per ogni altra cosa, ci sono ovviamente pro e contro… ma ancora nessuno si è fermato a pensare se i social media possano alterare il cervello. Suona incredibile, vero? E invece ecco uno studio molto interessante del canale youtube AsapSCIENCE: ci sono almeno 5 (pazzeschi) modi con cui i social stanno cambiando il nostro comportamento (e non solo).

1. I social media possono essere una droga: moltissime persone non sono capaci di controllare quanto tempo trascorrono online. Questa pare essere una dipendenza psicologica dovuta a una carenza cerebrale tipica per chi assume droga.

2. La leggenda del multitasking: si pensa che chi passa molto tempo (per lavoro o divertimento) sui social sia capace di avere attenzione su più cose, portando a compimento diversi obiettivi. Nella realtà pare invece che un’accresciuta attività “multitasking” online riduca l’abilità del cervello a filtrare le informazioni e a memorizzarle correttamente.

3. Phantom vibration Syndrome: pare che sia un nuovo fenomeno psicologico secondo il quale sentiamo la vibrazione dello smartphone anche quando non sta succedendo assolutamente nulla. Ammettiamolo: quante volte abbiamo l’impressione di avere ricevuto una notifica (messaggio, aggiornamento o che altro) e invece non è accaduto niente? Il nostro cervello tira strani scherzi oppure l’abbiamo abituato male?

4. Dammi la dopamina: i social media innescano un certo rilascio di dopamina, neurotrasmettitore capace di farti sentire letteralmente bene, come dopo una bella mangiata o una relazione sessuale. E nei social pare aumenti la dose in base a quanta audience abbiamo e al consenso conquistato. Il nostro corpo ci ricompensa per parlare di noi stessi online. Vi ricorda qualcosa? Dove sono le twitstar?

5. L’incontro online? Da matrimonio! C’è un aumento significativo nel numero delle relazioni nate online… e che contrariamente a quanto si possa pensare funzionano meglio di quelle nate per incontri fortuiti. Questo fatto è probabilmente permesso dalla sensazione di maggiore libertà iniziale (garantita da un semianonimato), che a sua volta mette a proprio agio le persone e concede loro di sfruttare appieno le emozioni.

Qui sotto il video per approfondire tutti questi aspetti… ma voi ci credete?

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