11 Marzo 2015 - IM*Talks

IM*MEDIA a Firenze: vita d'agenzia

Toscana, di Firenze, account, moglie e mamma, segno zodiacale: toro.

Sofia Barcali, responsabile di IM*MEDIA a Firenze, in occasione dell’ufficializzazione della nuova apertura nel capoluogo Toscano, ci racconta il suo percorso professionale che l’ha riportata nella sua città natale.

In poche e semplici tappe, da dove inizia il tuo viaggio nel mondo del lavoro?

Mi laureo in Scienze politiche (con indirizzo in Sociologia della comunicazione) e scelgo di completare il mio percorso di studi iscrivendomi a un master in comunicazione d’impresa nella mia città natale, che lascio non appena concludo il corso di studi per iniziare a lavorare a Milano. Sono i primi giorni del 2001 quando è “mamma Publicis” – come mi piace chiamarla – ad aprirmi le porte verso il mondo dell’advertising, ad allevarmi e a farmi crescere professionalmente. Inizio così a lavorare al fianco di questa grossa multinazionale d’impronta classica, che mi trasferisce quel “metodo” tanto necessario per il mestiere di Account. Nel 2006 accetto un incarico a Napoli, dove mi occupo di comunicazione per il turismo e nel 2007, concluso il progetto, scelgo di spostarmi a Roma dove si gestivano gare per quel Sud Italia che mi aveva già un po’ conquistata. Durante l’esperienza romana capisco che è arrivato il momento di allargare i miei orizzonti verso le nuove leve della comunicazionee scelgo di rischiare abbandonando l’adv classico a favore dell’emergente mondo digitale. Così, nel 2008 incontro IM*MEDIA, accetto la sfida e mi trasferisco a Palermo.

Con IM*MEDIA si chiude il cerchio e da Palermo ritorni nella tua Firenze. Che effetto ti ha fatto?

Il cerchio non si chiude mai. Vivo come guido e dritto non ci so andare, è più forte di me. Si ripassa dal VIA e ci si arriva con una cassetta degli attrezzi davvero ben fornita per andare all’attacco. Ringrazio IM*MEDIA di avermi dato fiducia e sono felice di aver tentato la fortuna con il salto nel digitale perché mi rendo conto che anche alla mia tenera età ho ancora un mercato e la verifica del mercato del lavoro è un test che non si deve mai smettere di fare nella vita professionale, anche se non si cerca un cambiamento lavorativo. Da tutti i punti di vista, personale e professionale, il ritorno nella città natale dopo 14 anni implica un atteggiamento di grande consapevolezza. Qui arrivo e si apre una sfida.

Ma per una quarantenne nel digitale oggi non può mancare questo esercizio continuo sulla consapevolezza. Più di tutto consapevolezza di sapere che la sua esperienza, il suo know how, il metodo, la visione e la sensibilità di leggere fra le righe, oltre che le capacità di gestione di un intero progetto complesso, non hanno alcun valore se non si fa squadra con chi è parecchio più giovane di te e domina le leve digitali come io non potrò mai fare. Solo riconoscendo i propri limiti e i plus delle nuove generazioni nel destreggiarsi nel digitale, il management potrà salvarsi.

Ti occupi esclusivamente dell'area di Firenze?

Si avverte molto questa divisione geografica che mi attribuisce il ruolo di gestione dei clienti a Firenze/Centro Italia, ma in realtà non è così. Firenze è una piazza strategica, vicina ai centri più importanti, è veramente ben servita sia verso il Nord che verso il Centro, per cui anche se mi occupo principalmente del portfolio di quest’area, in realtà mi sposto spesso collaborando con l’account di Milano, Francesco Triglia. Un lavoro di squadra che ci permette di rafforzare l’immagine di IM*MEDIA nel resto d’Italia, nonché di offrire un costante servizio di presidio alle aziende clienti sul territorio. E poi io ferma non ci so proprio stare!

In IM*MEDIA, lo sai, sono forti le origini siciliane. Sei stata contagiata anche tu?

Direi di sì. In questa Sicilia ho fatto anch’io un investimento. Oltre a quello professionale, che mi ha portato a rischiare e a mollare tutto per intraprendere una nuova strada, ho sposato un siciliano e ho scelto anche di investire con lui in una attività: abbiamo rilevato un ristorante, la Trattoria ai Gechi, a Stromboli, isola splendida delle Eolie dove ci siamo conosciuti. Nino, mio marito, vive lì da più di 30 anni ed è lui ad occuparsi della gestione e io, lavoro permettendo, curo l’aspetto della comunicazione. Quindi, sì, credo proprio di essere stata contagiata.

Come te la cavi nei panni di moglie e mamma?

Mio marito ha 22 anni più di me e solo la maturità, oltre ai lunghi anni di eremitaggio isolano, potevano dargli la forza di accettare il nostro schema di gioco. Ci siamo incontrati da adulti e ci siamo accettati con tutto quello che la vita ci aveva già dato e che avevamo costruito: io ho accettato Stromboli e le sue implicazioni e lui ha accettato la passione per il mio lavoro. Il trucco è che ognuno cerchi di rendere felice l’altro, così si instaura un circolo virtuoso che poi credo sia l’amore.

Duccio, nato a Palermo, si è unito a questa strana coppia e per questi primi due anni sta facendo un grande gioco di squadra. In molti hanno temuto che nascesse con il segno dello spigolo della scrivania stampato in fronte, preferivo aspettare il momento fatidico in agenzia, così mi distraevo e per non creargli false illusioni sull’andazzo familiare, dopo un mese dal suo arrivo sono tornata al lavoro. Nei mesi invernali ha un papà a tempo pieno e si sollazza con la vita di Stromboli in estate. In definitiva, al lavoro sono nella mia comfort zone, d’altronde faccio l’account da 14 anni, la moglie da 5 e la mamma da 2… impareremo solo vivendo.

Abbiamo appena compito 20 anni, quale credi che sia il punto di forza che ha fatto crescere IM*MEDIA?

IM*MEDIA è brava, professionale, lavora con rigore, serietà e dedizione e forse il suo punto di forza è proprio questo: la passione che mette in quello che fa. Nel suo amore per il lavoro risiede la chiave che ci ha permesso di rafforzare e consolidare, nel tempo, rapporti duraturi con i clienti, che ci hanno scelto e continuano a farlo per nuovi progetti sapendo di poter contare su tutti gli elementi dell’agenzia.

Adesso, secondo me, è il momento in cui l’agenzia deve rendere ancora più solido questo posizionamento e mi auguro che Firenze e il mio lavoro qui possano essere un contributo in tal senso.

Per concludere, lasciaci un Tweet su di te. Come ti descriveresti in 140 caratteri?

“Senza fissa dimora, senza fissa scrivania, un marito e un figlio che mi supportano in tutto e per tutto. Vedendo facendo è il mio motto”

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