15 Luglio 2015 - IM*Talks

Di poche parole ma di grande ironia: è il nostro Dario!

Già da qualche mese, in occasione del ventesimo compleanno di IM*MEDIA, abbiamo iniziato a raccontare le persone, i ruoli e le passioni, di chi quest’agenzia la vive e la fa vivere ogni giorno. Questa volta è il turno di Dario Caia, uno dei nostri Art Director, ma prima di raccontarvi chi è e cosa fa Dario, vorremmo fare una breve premessa.

Il telegrafico Dario Caia

Di solito, quando facciamo un’intervista a una delle nostre preziose risorse, la cosa si svolge in maniera molto semplice: qualche domanda generica, un passo indietro nel passato alla ricerca di aneddoti simpatici, un breve racconto della propria esperienza lavorativa, un commento sull’agenzia e il gioco è fatto.

Con Dario invece è andata così:

Noi: Ciao Dario, per favore potresti darci tutte quelle altre informazioni che non hanno a che vedere solo con il tuo lavoro e che potrebbero dare spessore all’articolo?

Risposta di Dario: Dario Caia, Siracusa, 28-04-1977, toro.

Di poche parole ma di grande ironia, 38 anni, nato a Siracusa, Art Director di IM*MEDIA. Ecco l’agenzia, il lavoro e la professione secondo Dario Caia.

Come si diventa Art Director?

Beh, se guardiamo il mio percorso da un punto di vista oggettivo, è stato sicuramente abbastanza comune: mi sono iscritto all’Università e mi sono laureato in Tecnica pubblicitaria a Palermo. Ma come spesso accade gli studi non bastano, restano le basi teoriche e a fare veramente la differenza è invece l’esperienza sul campo. Il mio lavoro qui in agenzia è iniziato proprio con uno stage formativo e mi ritengo, infatti, un autodidatta che ha imparato questa professione studiando e lavorando con molta pratica, giorno per giorno.

E tu quanto ti senti Art?

Anche se nel quotidiano ho a che fare con progetti che stimolano creatività ed estro, mi sento più che altro un artigiano. Come un artigiano studio e cerco sempre di incastrare le cose inserendole nel “punto giusto” e nel “momento giusto”. Solo così riesco ad ottenere un risultato ordinato e razionale.

Cosa consiglieresti a chi vuole diventare Art Director?

Come diceva George McFly a Marty, in Ritorno a Futuro, “se ti ci metti con impegno, raggiungi qualsiasi risultato”.

Al giorno d’oggi è molto semplice intraprendere un percorso lavorativo come il mio perché esistono tante scuole di grafica pubblicitaria e molti corsi universitari.

Credo che la cosa più importante sia non dimenticare mai il perché si decide di seguire una strada e per questa ragione è fondamentale imparare a non perdere, nemmeno per un istante, l’obiettivo che ci si è posti davanti.

Crederci e mettersi in gioco è il punto di partenza per un buon apprendimento. Saper assorbire il più possibile i segreti del mestiere da chi ha già maturato esperienza nel settore ed essere dei buoni osservatori è indispensabile. Non dimentichiamo che dagli altri si può imparare tanto.

Parlaci un po' di IM*MEDIA

IM*MEDIA non è solo un luogo di lavoro. È un posto in cui, oltre a trascorrere molto tempo a stretto contatto con le persone, si cresce insieme. Credo che la cosa più importante sia la professionalità. Mi riferisco alle competenze che mettiamo in atto e ai valori umani che contribuiscono alla buona riuscita del lavoro finale.

Penso anche che uno dei nostri punti di forza sia stato – e lo sia ancora – quello di saper cogliere i cambiamenti sociali e del mercato, come input per evolversi e saper dare delle valide risposte alle sempre nuove e diverse esigenze dei clienti.

Insomma, in 20 anni di storia, sono molte le cose che sono successe e che sono cambiate e, in relazione a queste, IM*MEDIA è cresciuta portando con sé professionalità e voglia di fare.

E tu Caia? (Ed ecco l'ironia...)

“E io, che ho iniziato a 12 anni con un Amiga 500, o prima ancora quando con il Commodore 64 facevo “grafica” in ASCII, sono e sarò sempre un appassionato di computer, cinema, musica, arte e cucina. Continuerò ad andare in bicicletta, coltiverò la mia passione per la fotografia e per l’orto: se sei una persona curiosa, l’orto ti riserva tante sorprese. E’ pieno di forme, colori… Il paradiso di un grafico … ed è pure un ottimo antistress!

Una volta ho anche provato ad addomesticare un bruco per fare qualche scatto. Chissà domani potrei farne un mestiere… no, no, non il fotografo ma l’impresario, mettere su un circo. Uno spettacolo di bruchi acrobati. 

Tu verresti?”

Sì Dario, certo, ci vediamo lì.

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