13 Ottobre 2014 - Seo

5 fattori che impediscono al tuo sito web di essere indicizzato correttamente

fattori che impediscono l'indicizzazione

Se stai pensando che questo è il solito post-marchetta che fa le solite liste della spesa, 10 motivi per, 7 cose che non sapevi, 5 cose che non sapevi di sapere… bene hai indovinato! Ma stavolta è a fin di bene. Promesso.

Un recente spot pubblicitario cita “le grandi domande sono cambiate”. Sarà vero, ma la vera grande domanda alla quale la SEO spesso si trova a dover rispondere è: “Perchè non sono indicizzato su Google?”.

STOP!

Fermiamoci un attimo. Spesso dietro questa domanda si cela un altro dilemma: “Perchè non si è primi su Google?”. È doveroso quindi spiegare che indicizzazione non è posizionamento. 

L’indicizzazione (nel caso dei motori di ricerca come Google) è quel processo che ha come fine ultimo quello di classificare dei contenuti, siano essi pagine web, pdf, video, immagini, per aggiungerli ad un indice, una sorta di archivio.

Non essere nelle prime pagine dei risultati di ricerca non significa necessariamente non essere indicizzati. È più probabile che dei filtri o delle penalizzazioni fanno si che il motore di ricerca, in fase di consultazione del proprio indice, decida di non restituire una determinata risorsa.

Il fatto di non essere realmente indicizzati spesso può derivare da gravi errori di programmazione, gravi problemi di connettività del servizio hosting o anche esplicita indicazione del webmaster. Casi non rarissimi ma comunque, casi limite.

Per questo in realtà citerò i 5 motivi che spesso, per ingenuità, sono la causa di scarsa visibilità sui motori di ricerca.Se sei un SEO Specialist probabilmente avrai già “cambiato pagina”. Se invece stai ancora leggendo allora scoprirai informazioni molto utili.

1. Contenuti duplicati

Non Copiare!, disse la maestra all’alunno. Anche Google la pensa così. Per quale ragione il motore di ricerca dovrebbe mostrare nei risultati della ricerca pagine che scopiazzano contenuti da altre pagine web? I motori sono in grado di verificare l’età e la popolarità di una risorsa per cui preferiscono restituire nei risultati la fonte più attendibile. 

Attenzione: ricorda che lo stesso concetto vale anche per contenuti presenti all’interno dello stesso sito. Pagine del tuo sito che “aggregano” contenuti come gli usatissimi TAG di qualche blog o alcuni tipi di pagine archivio spesso incappano in questo problema.

2. Keyword stuffing

Ovvero l’uso di parole chiave in eccesso. Tecnica usata nella SEO preistoria. Ancora oggi qualche webmaster fai-da-tè si premura di infarcire i propri testi di parole chiave giudicate strategiche, eccesso di sinonimi e ripetizione degli stessi concetti o frasi.

Oltre a fare del lavoro inutile questi webmaster evidentemente non si chiedono cosa penserebbe un potenziale cliente di fronte a simili testi privi di empatia e significato.

3. Eccesso di link in entrata

Il fattore SEO storicamente più importante per un sito web e che aiuta a determinarne il posizionamento è la quantità (e la qualità) di link che riceve da altri siti web. Ecco perché spesso ci si affanna in improbabili gare di scambio link, inserimento di banner e link in siti-contenitori che aggregano schede di siti web suddivisi per categoria con il tanto ambìto backlink.

Sono link facili da ottenere e per questo i motori non danno loro nessuna importanza. Se esageriamo potremmo venire penalizzati. Molto meglio produrre contenuti di qualità e virali i quali, per loro natura, vengono citati spesso da altre pagine web. Meglio pochi link in entrata, ma buoni.

4. Qualità dell'anchor text dei link interni e in uscita

Spesso nei menù o nei testi di un sito si prova a inserire dei link strategici a pagine interne o esterne al sito con “chiave esatta”, cercando di migliorarne il posizionamento per la parola o frase che costituisce il testo del link.

Si sconsiglia altamente questo utilizzo dei link nei testi e nei menù. È sempre meglio produrre testi pensati per gli utenti e non per i motori. È interessante far notare come è stato riscontrato da molti SEO il posizionamento di alcuni contenuti per parole chiave non presenti nella pagina.

5. Troppi annunci pubblicitari

Gli annunci pubblicitari e i banner di per sé non costituiscono pericolo per i nostri siti web purché non se ne faccia abuso. Un eccesso di pubblicità, soprattutto se mascherata come link o bottoni inseriti nel corpo di un articolo, possono costituire un elemento di criticità.

È bene evitare che i contenuti pubblicitari, seppur riconoscibili chiaramente dall’utente, non siano inseriti all’interno di un articolo.

I motori di ricerca hanno a cuore la soddisfazione degli utenti. La qualità dei contenuti che reperiscono costituisce il loro core business. Un utente scontento è un utente che non serve ai motori di ricerca. Il consiglio è quello di mettere un attimo in secondo piano il motore di ricerca a favore della qualità e originalità dei contenuti. Chiediamoci sempre se l’utente è in grado di comprendere facilmente i nostri contenuti e soprattutto, facciamo in modo che li apprezzi e li condivida tra le proprie cerchie sociali.

Il buon senso prima di tutto.

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